I
tentativi di peggiorare le condizioni dei lavoratori a vantaggio delle Apl e
delle Aziende
di Valeria Masiello Centopassi N 1 Maggio 2012
Nidi
Cgil denuncia con decisione gli ultimi fatti relativi ai lavoratori in
somministrazione. Nel mese di Marzo è stata siglata una convenzione tra alcune
Agenzie per il Lavoro e Italia Lavoro in attuazione dell’articolo 13 del dlgs.
276/03 (Legge Biagi), che prevede l’opportunità di utilizzare la
somministrazione con significative riduzioni salariali in caso di lavoratori
svantaggiati. Norma sin’ora mai applicata ma che oggi le Apl tentano di
riesumare come forma spregiudicata di business. Solo per fare alcuni esempi: in
una brochure commerciale Manpower, considerando i lavoratori alla stregua di
merci, offre alla propria clientela – le imprese – “fornitura di personale a
costi particolarmente vantaggiosi rispetto ad altre forme di flessibilità”; e
ancora, la Maxwork
ha assunto un aiuto elettricista e una commessa pagandoli 4,68 euro lordi per
un’ora di lavoro. Tutto questo in deroga sia all’articolo 36 della Costituzione
Italiana che al principio di parità retributiva sancito dallo stesso dlgs.
276/03 e dalla UE. Inoltre, il 2 marzo è entrato in vigore il dlgs. n. 24 secondo il quale si potrà ricorrere alla
somministrazione senza indicare la causale e in particolare l’obbligo di motivare
il contratto viene meno quando si parla di “soggetti percettori di
ammortizzatori sociali, anche in deroga, da almeno sei mesi”, e che prevede
anche l’eliminazione dei tetti massimi per l’assunzione di (ex) interinali in
una sola azienda. Ciò nonostante e per fortuna, il Governo ha annunciato
l’abrogazione dell’articolo 13 del dlgs. 276/03 nel documento di riforma del
mercato del lavoro, facendo un piccolo passo in controtendenza. E’ necessario, infatti,
considerare gli (ex) interinali come persone che lavorano in una condizione
problematica perché spesso vincolati a contratti brevi e privi di qualsiasi
garanzia di rinnovo. Le Agenzie per il Lavoro vivono sulla manodopera di questi
lavoratori “in affitto” utilizzando metodi frequentemente non congrui sia a
livello normativo che a livello umano. Come Nidil e come Cgil l’impegno rimane
costante e fermo nel denunciare e contrastare qualsiasi forma di sopruso atto
ad aggravare condizioni lavorative già causa di instabilità nel lavoro e nella
vita.

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