sabato 5 maggio 2012

Art.18: togliere a tutti per non dare a nessuno





Perché rendere tutti licenziabili favorirebbe i giovani precari? Nessuno lo spiega

di Marco Vulcano Centopassi N 1 Maggio 2012





Periodicamente la politica non trova di meglio da fare che lanciare l’ennesimo attacco ai diritti del lavoro e puntualmente si torna a parlare dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Ultimamente va di moda la storiella secondo cui l’art. 18, che obbliga (obbligava?) le imprese al reintegro dei lavoratori licenziati senza giusta causa, sia alla base dell’ipotetica – e fantomatica – guerra generazionale tra padri e figli: una contrapposizione tra garantiti e non garantiti in cui per dare agli uni bisogna necessariamente togliere agli altri. Ma un punto non è chiaro: perché si farebbe un favore ai giovani precari rendendo licenziabili senza giusta causa tutti i lavoratori? Qual’ è il nesso tra le due cose? Nessuno lo spiega, anzi. Di certo c’è che abolire – o ridimensionare – l’art.18 significa non solo toglierlo o indebolirlo a chi ce l’ha, ma negarlo o ridimensionarlo anche a chi domani avrebbe potuto averlo. L’eliminazione dell’obbligo di reintegro in caso di licenziamento ingiusto potrà, infatti, determinare un processo di progressiva “rottamazione” dei lavoratori – magari quelli più scomodi, che contestano o rendono un po’ meno poiché fisicamente meno dotati  – e la loro sostituzione con lavoratori più “convenienti”, senza diritti e disposti a tutto. Così tutti i lavoratori, vecchi, giovani, donne, uomini, precari, somministrati, saranno più deboli, usati come merce e gettati quando non serviranno più all’azienda. Ma c’è di più. L’art. 18 è anche un utile strumento di lotta alla precarietà a disposizione del sindacato – e del giudice – nei confronti dell’impiego di forme illegittime di lavoro atipico. Una volta che un contratto sia giudicato illecito può essere convertito in un contratto a tempo indeterminato e la scadenza del contratto atipico viene considerata alla stregua del licenziamento illegittimo, ove l’art. 18 impone il reintegro. Ora, molto probabilmente, non sarà più così. Senza l’art. 18 tutti vedranno peggiorare la propria condizione. In primis i precari.





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