Le nuove norme varate dal Governo
rendono ancora più difficile l’integrazione
di Michela Della Croce Centopassi N 1 Maggio 2012
Il “fenomeno” immigrazione non è più un “fenomeno”
da un pezzo ma è diventato una situazione strutturale della nostra società, in
cui la multi etnicità è ormai la sua principale caratteristica nonché una sua
importante risorsa. Un dato soprattutto
fotografa questa dimensione, in Italia il 5,5% del PIL nazionale è prodotto da
imprese costituite da immigrati che concorrono a far crescere la nostra
economia operando in vari settori produttivi: dall’edilizia che è il principale
ambito di attività, ai servizi alle imprese e alla persona, al commercio. Un
contributo, quello dato dall’immigrazione all’economia nazionale che, però, non
viene ancora riconosciuto per il suo reale valore ma pensato con vecchie
categorie di giudizio ancorate a pratiche discriminatorie che pesano in maniera
insopportabile sulla realizzazione di un vero processo di integrazione, invece necessario
ed urgente per ascrivere definitivamente la multietnicità come peculiarità
della società italiana del nuovo millennio. Tutto ciò non è ancora possibile a
fronte delle nuove norme varate dal governo in merito all’ottenimento e alla
gestione burocratica dei permessi di soggiorno. Infatti, queste prevedono una
vera e propria stangata nei confronti dei richiedenti che verranno gravati di
un aumento, rispetto al passato, delle tariffe e imposte varie di ben 200 Euro.
Non solo, le direttive che regolano il nuovo procedimento di integrazione sono
state artatamente e chiaramente studiate per creare intorno al “fenomeno” una
robusta cintura di sicurezza sostenuta da rigide regole il cui mancato
rispetto, sancito da un “punteggio” che deve obbligatoriamente raggiungere la
quota di 30 punti, anche se parzialmente raggiunto, prevede in ogni caso
l’espulsione dal territorio nazionale. La stangata a carico dei richiedenti il
permesso di soggiorno, inoltre, andrà a costituire un fondo a sostegno delle
spese previste nel “processo di integrazione” concernenti principalmente
l’attività burocratica e per la sicurezza, spese di espulsione incluse,
cosicché i richiedenti in regola nel rispetto delle norme previste finanzieranno
le espulsioni di coloro che non lo sono
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