venerdì 11 gennaio 2013

C’è chi Libera Terni


di LIBERA TERNI Centopassi N 2 Gennaio 2013

 
Approfondire e difendere i temi della legalità in un momento in cui silenziosamente si assiste ad una preoccupante infiltrazione delle organizzazioni mafiose nel tessuto sociale ed economico del nostro
territorio. Le inchieste della magistratura che hanno portato recentemente a numerosi arresti per
reati connessi alle attività di camorra,mafia e ‘ndrangheta nella nostra provincia, dimostrano infatti l’ampiezza e la pervasività delle organizzazioni criminali e gli intrecci perversi tra attività illegali e iniziative economiche apparentemente legali.”
 
Con questi intenti, a maggio 2010, alcune associazioni quali Acli, Arci, Il Pettirosso, Legambiente e singoli cittadini decisero di dar vita ad un coordinamento di “Libera: nomi, associazioni e numeri contro la mafia” impegnato direttamente nel territorio provinciale di Terni. Tale spinta nasceva anche da alcuni preoccupanti notizie, forse passate con troppo disinteresse nel opinione pubblica, come
lo spettacolare arresto a Borgorivo di Emilio Di Caterino detto 'Emiliotto' esponente di spicco del clan camorristico dei casalesi o come il sequestro di attività commerciali e beni immobili, intestati a
prestanome e fiancheggiatori della cosca mafiosa palermitana di San Lorenzo - Resuttana, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.
 
In particolare in quell’occasione furono sequestrati, ed ora sono in fase di confisca, un magazzino in corso vecchio,un supermercato ed un negozio di abbigliamento ed accessori a Terni, due appartamenti ed un magazzino ad Acquasparta e un ristorante/pizzeria a Narni.
 
Di grande sostegno alla nascita del coordinamento è stata l’esperienza di Libera Umbria, attiva da molti anni, grazie alla quale la nostra regione si è dotata di importanti strumenti come la commissione di inchiesta regionale sulle infiltrazioni mafiose, l’osservatorio regionale sul fenomeno mafioso e il riconoscimento come festa regionale del 21 marzo “Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di mafia”.
 
Sempre grazie al lavoro di Libera Umbria e della giornalista di LiberaInformazione Norma Ferrara è stato realizzato un importante dossier che da anni monitora i fatti di mafia in Umbria e che è recentemente diventata “libera” pubblicazione col titolo: “Il covo freddo. Mafia e contro mafie in Umbria”. Fedelmente alla frase di Antonio Caponnetto “La mafia teme la scuola più della

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