“Cambia la sanità in Umbria: la posizione della Cgil”
Abbiamo
accolto positivamente la proposta di riordino degli assetti istituzionali del
sistema sanitario avanzata dalla Giunta Regionale, che prevede la permanenza di
due ASL e di 2 Aziende Ospedaliere, anche se è evidente che risparmi
significativi non possono derivare da questa scelta, che invece deve essere
attentamente attuata per garantire una omogenea accessibilità ai servizi per le
Asl e un chiaro assetto della governance per le aziende Ospedaliere in
particolare nel rapporto con l’Università.
Pur
condividendo la necessità di superare doppioni, di semplificare, selezionare
merito e qualità abbiamo espresso alcune osservazioni che riguardano:
i
risparmi previsti, che appaiono sovrastimati e troppo sbilanciati sulla
contrazione della spesa per il personale con la conseguente possibile
compromissione dei servizi;
la
necessità di puntare in maniera più decisa sulla medicina territoriale in
particolare con l’attivazione, non solo sperimentale, delle Case della Salute;
incentivare
il recupero di risorse dalla mobilità passiva di pazienti verso
altre regioni;
l’appropriatezza
della spesa, in particolare per l’acquisizione di beni e servizi.
Abbiamo
chiesto inoltre di garantire una reale partecipazione dei lavoratori quali
soggetti attivi in un processo di cambiamento così articolato e difficile; in
questo senso un primo risultato importante è stato la sottoscrizione di
un Verbale di Accordo con la
Regione sulle relazioni sindacali.
La
salute dei cittadini e dei lavoratori è per la Cgil un diritto fondamentale per
il quale si è battuta costantemente nel passato e per il quale intende
mantenere un impegno attento e costante in questo momento di profonda crisi
economica, in nome della quale si rischia di perdere o vedere compromesso
quanto garantito dall’art. 32 della costituzione.
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